Alcuni colpi avrebbero infranto la vetrina di un negozio di abbigliamento, collocato in via Giuseppe Di Vittorio, come evidente segnale d’intimidazione per finalità di racket
di Armando Brianese.
GIUGLIANO IN CAMPANIA – È tutt’altro che semplice gestire l’ordine pubblico in città molto popolose.
Le accuse mosse dalla DDA di Napoli sono di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e porto illegale di arma da sparo in concorso. Secondo gli investigatori tra il 30 e il 31 gennaio 2022 avrebbe “gambizzato” un 45enne, a Crispano, a scopo di estorsione
CRISPANO – Nell’ambito della malavita, si è soliti voler “lasciare il segno”.
La “contrattazione” tra i due aguzzini e la vittima stava avvenendo nei pressi di un bar collocato in via Salvatore Quasimodo, quando è scattato il blitz degli uomini dell’Arma
di Armando Brianese.
MUGNANO DI NAPOLI – Fare il mestiere dell’estorsione è un “rischio continuo”.
Dopo la pubblicazione della sua autobiografia denominata “Una Mala Vita”, il leader del mandamento egemone nell’area a nord di Napoli non pensava che il suo iter giudiziario potesse prendere tale brutta piega
di Armando Brianese.
AFRAGOLA – La camorra si “ciba” delle vite e delle richezze delle persone e vive di una costellazione sconfinata e di continui riassetti e ramificazioni.
Le “porte girevoli” del carcere hanno riportato “fuori” Vincenzo Strino, condannato per racket in favore del clan Mallardo
di Armando Brianese.
GIUGLIANO IN CAMPANIA – Il mercato della droga, congiuntamente alla filiera dello smaltimento dei rifiuti, è sicuramente tra i business principali della camorra.
Tra di essi elementi “di spicco” e semplici esecutori. Il sodalizio ne esce indebolito, ma si attendono a breve le sue mosse per una riorganizzazione interna ed un riassetto di ruoli e poteri
di Armando Brianese
AFRAGOLA – Continua a tenere banco la maxi operazione – scattata in data odierna – da parte dei carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale (ROS), i quali hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa il 9 aprile 2022 dal G.I.P. (Giudice per le Indagini Preliminari) di Napoli, nei confronti di 57 indagati contigui, oppure “in orbita”, al clan Moccia di Afragola.
La maxi retata ha profondamente “scosso” i vertici dell’organizzazione e l’opinione pubblica locale e non solo. L’attività investigativa ha consentito di acquisire gravi indizi circa l’esistenza e l’impianto operativo dell’organizzazione camorristica, regolata secondo un ordine gerarchico ed organizzata in base a zone di competenza territoriale
di Armando Brianese.
AFRAGOLA – Le pagine di cronaca si arricchiscono, ogni giorno, di nuovi episodi che ineriscono le organizzazioni criminali.
Il mandamento criminale esce indebolito da questa operazione, ma storicamente ed incontrastatamente “egemone” nella fetta dell’area a nord di Napoli che comprende i comuni di S. Antimo, Casandrino e Grumo Nevano
di Armando Brianese.
S. ANTIMO – La camorra s'”insedia”, inesorabilmente, in tutti i settori della vita pubblica, “condizionando” i meccanismi di logica della macchina amministrativa ed elettorale mediante la corruzione, sancendo l’ormai “celebre” quanto odiosa peculiarità – e non soltanto meridionale ndr. – della commistione, collusione e connivenza tra politica e criminalità organizzata.