“Addio” ad Antonio Amoretti, l’ultimo partigiano di Napoli. Aveva 95 anni: “cordoglio” dal mondo istituzionale e della cultura

A soli 16 anni partecipò alle Quattro Giornate di Napoli. Per svariati anni è stato il coordinatore dell’Anpi della provincia partenopea che lo ricorda così: “Protagonista e testimone della Resistenza al nazifascismo”

di Armando Brianese.

NAPOLI – Certe pagine di storia non si possono dimenticare.

Camorra, equilibri criminali a “rischio” a Napoli Ovest: scarcerato “‘o scugnato” Massimiliano Esposito boss di Bagnoli

La morfologia camorristica della zona, e dell’intera città partenopea, potrebbero subire una brusca ridefinizione. Si temono nuove “faide” tra gruppi contrapposti

di Armando Brianese.

NAPOLI – Le porte scorrevoli del carcere possono aprire la strada ad una nuova configurazione dello status quo e del quadro criminale vigente.

Politica, Acerra. Il presidente Sergio Mattarella in città per la Liberazione. La “delusione” del vescovo Antonio Di Donna: “Nessuna parola sulla Terra dei Fuochi”

L’evento ha completamente disatteso le aspettative dei cittadini e della comunità ecclesiastica. Si è trattato unicamente di tematiche generali, senza entrare nel merito dei numerosi problemi e delle questioni d’inquinamento ambientale e di innumerevoli patologie che continuano, rispettivamente, ad “attanagliare” il territorio e la popolazione

di Armando Brianese.

ACERRA – Uno dei momenti più “elevati” e sentiti della sfera pubblica è la visita delle autorità statuali alle comunità locali.

Giugliano, donna incinta indotta al meretricio: “Dammi diecimila euro e ti libero”

Carabiniere prostituteL’accusato è un trentanovenne albanese

di Armando Brianese.

GIUGLIANO IN CAMPANIA – Riduzione in schiavitù, estorsione continuata e lesioni personali nei confronti di due sorelle ucraine. Sono queste le accuse a carico di Allciu Bashkim, trentanovenne albanese. Il malintenzionato pretendeva, dietro minacce, una somma di 10000 euro per “liberare” una delle prostitute – la quale aveva scoperto di essere in dolce attesa – e che svolgevano la propria attività a Giugliano. Ai danni del presunto protettore (in gergo il “pappone“) di donne dedite al meretricio è scattata l’esecuzione di una misura cautelare in carcere da parte dei carabinieri della compagnia di Qualiano. L’operazione è stata coordinata dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli (D.D.A.).