“Colpo di scena” nell’ambito dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Napoli: sconti di pena per vari esponenti della cosca
di Armando Brianese.
AFRAGOLA – La camorra, è inevitabile, “vive” anche nei tribunali.
“Colpo di scena” nell’ambito dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Napoli: sconti di pena per vari esponenti della cosca
di Armando Brianese.
AFRAGOLA – La camorra, è inevitabile, “vive” anche nei tribunali.
Tra di essi elementi “di spicco” e semplici esecutori. Il sodalizio ne esce indebolito, ma si attendono a breve le sue mosse per una riorganizzazione interna ed un riassetto di ruoli e poteri
di Armando Brianese
AFRAGOLA – Continua a tenere banco la maxi operazione – scattata in data odierna – da parte dei carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale (ROS), i quali hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa il 9 aprile 2022 dal G.I.P. (Giudice per le Indagini Preliminari) di Napoli, nei confronti di 57 indagati contigui, oppure “in orbita”, al clan Moccia di Afragola.
Il provvedimento è indice della connivenza e collusione tra politica e camorra. È stato arrestato per corruzione, e tradotto ai domiciliari, per fatti risalenti al 2017 quando ricopriva il ruolo di assessore all’Ambiente
di Armando Brianese.
AFRAGOLA – Nell’ambito della maxi operazione che – in data odierna – ha portato a 57 arresti, tra affiliati e stakeholders del clan Moccia di Afragola da parte dei carabinieri del Ros e del Gico della Guardia di Finanza, c’è da registrare un elemento “significativo”.
La maxi retata ha profondamente “scosso” i vertici dell’organizzazione e l’opinione pubblica locale e non solo. L’attività investigativa ha consentito di acquisire gravi indizi circa l’esistenza e l’impianto operativo dell’organizzazione camorristica, regolata secondo un ordine gerarchico ed organizzata in base a zone di competenza territoriale
di Armando Brianese.
AFRAGOLA – Le pagine di cronaca si arricchiscono, ogni giorno, di nuovi episodi che ineriscono le organizzazioni criminali.
Il mandamento criminale esce indebolito da questa operazione, ma storicamente ed incontrastatamente “egemone” nella fetta dell’area a nord di Napoli che comprende i comuni di S. Antimo, Casandrino e Grumo Nevano
di Armando Brianese.
S. ANTIMO – La camorra s'”insedia”, inesorabilmente, in tutti i settori della vita pubblica, “condizionando” i meccanismi di logica della macchina amministrativa ed elettorale mediante la corruzione, sancendo l’ormai “celebre” quanto odiosa peculiarità – e non soltanto meridionale ndr. – della commistione, collusione e connivenza tra politica e criminalità organizzata.
Questa la posizione del capo del clan Landolfo ed esponente verticistico della criminalità organizzata locale emersa dalle intercettazioni eseguite dai militari dell’Arma
di Armando Brianese.
CAIVANO – La “spietata” spirale criminale, come si apprende dalle pagine di cronaca e di storia, si abbatte su tutti coloro che si mettono “di sbieco” sul percorso dei suoi oppositori.
Un corteo di centinaia di persone, tra cui molti studenti, ha sfilato lungo il corso Francesco Durante, fulcro del paese. Presente anche il giornalista senatore Sandro Ruotolo. La contesa vede lo scontro tra i Monfregolo ed i Cristiano, con numerosi episodi di cronaca susseguitisi a suon di bombe carte ad esercizi commerciali nel comune frattese ed a Frattaminore
di Armando Brianese.
FRATTAMAGGIORE – Se c’è qualcosa di incontrollabile, o meglio che non “si vuole” controllare, quella è la camorra.
Lo “sconcertante” episodio nella centralissima p.zza Umberto I. Si è purtroppo giunti al picco del rischio sociale ed all’apice di un allarme sempre più “dirompente”. Sul campo di battaglia, i clan Cristiano-Mormile e Monfregolo che si contendono il controllo del territorio
di Armando Brianese.
FRATTAMINORE – La camorra, si sa, “gioca” sulla paura delle persone.
La donna è stata tradotta agli arresti domiciliari su decisione della Corte d’appello di Napoli. Aveva pubblicato, sul celebre social media, dei filmati in concomitanza con il battesimo dei suoi due figli. Per i giudici, la violazione non ha inciso, minimamente, sulla sua pericolosità
di Armando Brianese.
CAIVANO – Far parte della malavita organizzata pone, inevitabilmente, la propria vita “sotto i riflettori”.
Evaso dai domiciliari lo scorso novembre, aveva acquisito questo status, su pronunciamento da parte del tribunale di Napoli Nord, il 14 dicembre. Il malfattore era detenuto nel regime dei domiciliari per maltrattamenti in famiglia, estorsione, detenzione illecita di armi comuni da sparo e ricettazione in una residenza di Gaeta (LT)
di Armando Brianese.
AFRAGOLA – La legge non dimentica.