L’episodio ha preceduto l’operazione di polizia del Parco Verde. Il ferito è stato trasportato presso il Pronto Soccorso dell’ospedale: “San Giovanni di Dio” di Frattamaggiore. Non è in pericolo di vita
di Armando Brianese.
CAIVANO – Quando l’attenzione è tutta “calamitata” da uno specifico evento, ecco che alcuni obiettivi considerati secondari – o comunque di lunga data – diventano improvvisamente realizzabili.
Il violento episodio ha suscitato la forte indignazione nei presenti, sopraffatti dal terrore ed in fuga dall’aguzzino. Esposito è deceduto all’ospedale: “Santa Maria della Pietà” di Nola a seguito delle gravissime ferite riportate. Sul posto Anna Musso, pm della Procura nolana
di Armando Brianese.
NOLA – Non è semplice prevedere gli sviluppi di una lite. Essa, infatti, può risolversi in un nulla di fatto o addirittura finire in tragedia. Ed è proprio quanto è accaduto, intorno alle ore 17:30 odierne, nei pressi del parcheggio esterno del Vulcano Buono di Nola (NA), laddove sono volate parole pesanti tra due giovani, ed il ventenne ha trafitto il ventottenne rivale Domenico Esposito con una lama, cagionandogli delle ferite gravissime le quali, di lì a poco, ne hanno causato la morte. Il giovane è spirato, alle ore 19:00, presso l’ospedale: “Santa Maria della Pietà” di Nola, laddove era stato trasportato – in codice rosso – presso il locale Pronto Soccorso.
Rilevanti le conseguenze fisiche al malcapitato Mimmo, ricoverato d’urgenza presso l’ospedale “Del Mare” di Napoli. Nelle ultime ore, si è svegliato dal coma indotto e le sue condizioni, fortunatamente tendono al miglioramento
di Armando Brianese.
AFRAGOLA – Il lavoro manuale sottintende delle cautele specifiche poiché prevede dei rischi più o meno alti per la propria incolumità.
Il violento episodio si è consumato, nella serata di oggi, in via Dante. Ancora da accertare la dinamica. Il malcapitato è stato trasportato presso il locale ospedale: “San Giuliano” ove è ricoverato in prognosi riservata e lotta per la vita
di Armando Brianese.
GIUGLIANO IN CAMPANIA – Un calo di attenzione, una distrazione, un semplice istante possono essere alla base di incidenti stradali.
Il triste episodio si è consumato lo scorso lunedì. Il giovane era ricoverato presso l’ospedale di Nocera Inferiore, ma per lui non c’è stato niente da fare
di Armando Brianese.
SANT’ANTONIO ABATE – Il lavoro è uno di quegli laddove l’inosservanza delle norme di sicurezza può comportare dei danni irreparabili.
A compiere l’ingiustificabile gesto, ai danni di padre e figlio, dei nigeriani, probabilmente in reazione ad una somma di denaro non corrisposta agli aggrediti, intenti nel recupero crediti
di Armando Brianese.
AFRAGOLA – Saltata qualsiasi ombra di civiltà, in talune frange sociali, ecco che le pagine di cronaca si riempiono di sangue e misfatti.
Il drammatico impatto è avvenuto, la scorsa notte alle ore 02:00 circa, in via San Marco. Un terzo ferito – un ventenne seduto sul sedile posteriore della Peugeot 207 finita “contro” un muro nei pressi del civico numero 195 – è ora ricoverato in ospedale
di Armando Brianese.
AFRAGOLA – La strada nasconde mille e più pericoli ma, calata la notte, il rischio cresce ancora più esponenzialmente.
Attualmente, il giovane svolge il Servizio Civile presso la casa comunale locale. Oltre al fermo del 30enne Daniele Sciarrillo, i 20enni Nico Iannuzzi e Luca Sciarrillo (fratello di Daniele) si sono costituiti alla squadra mobile di Avellino
di Armando Brianese.
MERCOGLIANO – Le occasioni di festa possono “tramutarsi”, facilmente, in tragedia.
Era fuori per lavoro. L’operaio originario del paese sito a nord di Napoli, stava lavorando all’interno di un cantiere, quando è accaduto l’irreparabile
di Armando Brianese.
CASTELFRANCO VENETO – Nel bene e nel male, si sa, la vita non smette mai di sorprendere.
L’ennesima morte bianca, una vera e propria “piaga sociale” in Italia, stavolta ha “colpito” il cantiere ubicato nella località in provincia di Pistoia. Enzo lascia la moglie Franca e 2 figli
di Armando Brianese.
CHIAZZANO – Le sciagure sul lavoro continuano ad essere, volente o nolente, un “nodo” al quale si è costretti – ahinoi quotidianamente, da Nord a Sud – a fronteggiare.