Attualità, Varcaturo. “Portatemi in carcere! Non sopporto più mio nonno”. 28enne pregiudicato “evade” volutamente i domiciliari per “sfuggire” al proprio congiunto

Impegnati in un servizio di perlustrazione del territorio, tra i cui compiti è compreso anche il controllo delle persone sottoposte alle misure restrittive, gli uomini dell’Arma si sono recati presso l’abitazione del segnalante, i quale alla loro vista ha esclamato – a gran voce ndr. – quanto segue:

Voglio andare via, portatemi in carcere!”, e poi “Non sopporto più mio nonno, è troppo pesante!”.
I pubblici ufficiali – “imbrigliati” nell’alterco familiare tra comprensione e doveri dettati dalla Legge – riferiscono che non si può scegliere dove andare, specie di notte. Il consiglio è d’interfacciarsi l’indomani con il proprio avvocato o, meglio ancora, tentare di risolvere i dissapori sopraggiunti con il proprio nonno.

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