Ed è proprio quanto ha riscontrato la Procura di Napoli, mediante la propria DDA (Direzione Investigativa Antimafia), nell’ambito dell’ultima inchiesta condotta sul clan Pezzella di Frattamaggiore (NA). In “ballo” interessi milionari, “arrangiati” da spietati esattori, in seppur piccoli cantieri edili, attività commerciali, onoranze funebri e grandi imprese. Nello specifico, tra le ditte finite nel mirino del racket figurava anche una che aveva vinto un appalto presso l’ospedale: “Antonio Cardarelli” di Napoli di quasi 3 milioni di euro. La connotazione principale di tale accordo è la circostanza per cui l’estorsione è stata attuata in sinergia da vari mandamenti criminali, sia della provincia di Napoli sia del Vomero, i quali si sono divisi l’affare per zone di “competenza”, essendo l’appalto effettuato nel capoluogo campano, mentre l’impresa aggiudicataria era di Caivano. Si tratta di una tangente da 20mila euro divisa in due tranche da 10mila su un appalto da quasi 3 mln di euro.
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