Notte di “paura” a Cardito! “Esplosi” colpi di pistola contro un’autovettura ed un’abitazione: sul posto i carabinieri per i dovuti rilievi

Il “mosaico” criminale della provincia di Napoli:

Rispetto ad una parte sì “deviata” della società – ma altrettanto florida ed in continua espansione, si evidenziano rilevanti avvicendamenti legati ai nuovi gruppi di giovani aspiranti camorristi, che nell’area a nord di Napoli da Marano a Caivano e Giugliano, da Afragola a Casoria stanno provando a portare avanti il “calibro” criminale ed il nome dei storici clan locali come i Moccia, anche se i boss sono tutti, attualmente, detenuti. Un po’ come stava accadendo a Torre Annunziata, Pompei e Castellammare, dove le più recenti due maxi retate anticamorra hanno smontato prima le nuove leve dei Gionta, poi i reggenti dei Cesarano, due cosche che sulla riscossione del pizzo intessono gran parte della loro economia «solidale». Tra Afragola e Casoria sono stati, altresì, diversi gli attentati con bombe carta esplose contro attività commerciali presumibilmente “ribelli” e le stese verso le finestre di altrettante residenze private di imprenditori. Ma qui sono anche in aumento le denunce, soprattutto perché in molti dopo la pandemia non sono più in grado di pagare le estorsioni alla camorra che – ancora oggi, nel 2023 – pretende le tre «rate» di Natale, Pasqua e Ferragosto. Ma la sostanza non cambia e, per i cittadini, la vita presenta le stesse difficoltà di sempre – che ovviamente fuoriescono dall’ambito “ordinario” – con in più le ulteriori aggravanti della pesante crisi economica scaturita dal COVID-19, dalla guerra russo-ucraina e dalla conseguente devastante inflazione che ha colpito l’Italia così come altre nazioni europee.

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