Trattasi di una strenua “lotta” cha avanti da anni, tra pm napoletani e avvocati di parte. Si cerca – inoltre, in tal senso – di non essere travolti dalle lungaggini burocratiche per evitare casi di decorrenza dei termini di custodia cautelare, come da sempre accade per i maxiprocessi a carico del clan che da decenni opera ad Afragola e dintorni, con enormi volumi di traffici illeciti in vari ambiti quali racket, estorsione ed altri. I Moccia devono difendersi dall’accusa di aver “manovrato” un sistema camorristico radicato a Napoli e a Roma, avvalendosi di innumerevoli ed insospettabili propaggini societarie in diversi settori imprenditoriali, come quello dei carburanti.
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