Indicativa è la presenza, tra gli arrestati, di donne, alcune delle quali ricoprivano posizioni verticistiche all’interno della consorteria criminale, ovvero erano a capo delle singole “piazze di spaccio”.
Il provvedimento eseguito è una misura disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari di essa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.
Nonostante i numerosi arresti, si è certi che già nuove leve siano pronte a “subentrare”, con i clan camorristici che provvedono a mantenere le famiglie ed a riorganizzare le attività criminose in base all'”organico” corrente, comunque soggetto sempre a costante aggiornamento ndr., con l’obiettivo ultimo di aumentare i profitti e, di conseguenza, i fatturati oltre che espandere i traffici illeciti – sotto forma prevalentemente di racket ed usura – ed il potere d’influenza ed il controllo sul territorio.
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