I pubblici ufficiali hanno, dunque, rintracciato e identificato il carnefice nel profilo di un trentanovenne napoletano, pregiudicato, e lo hanno pertanto denunciato per percosse.
Al netto di un aumento dei casi di aggressione ai danni del personale sanitario in servizio presso infrastrutture afferenti il territorio campano e della pericolosa possibilità che tale situazione possa sfuggire di mano e, di conseguenza, scivolare nel lassismo e nell’impunità a costo dell’incolumità di chi assiste gli ammalati, è quanto mai opportuno adottare delle giuste precauzioni e provvedimenti “incisivi” rispetto ad un fenomeno che è – vergognosamente, ma a pieno titolo – entrato a far parte della scena sanitaria regionale. E chi ci rimette, in questi casi, sono tutti gli stakeholder: in primis il personale, ma anche i pazienti ed il servizio sanitario medesimo.
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