L’esigenza, dunque, di programmare ed attuare delle politiche mirate all’annullamento – o quantomeno ad una riduzione di un fenomeno odioso ed insopportabile che pone il Belpaese in coda alle varie classifiche europee sul grado di civiltà, rispetto dei diritti della donna ed evoluzione sociale e culturale sul tema – si fa sempre più pressante e, dal canto suo, l’opinione pubblica “spinge” e non vuole attendere oltre. Ciò fa riflettere su come una moderna democrazia occidentale non possa “tergiversare” o rimandare i propri oneri in un ambito tanto fondamentale quanto delicato sul quale ogni attesa vuol dire nuove vittime innocenti e non si può permettere più – in modo categorico e definitivo – che la “mattanza” vada avanti, a spese non soltanto delle donne, ma della collettività tutta e della sua credibilità nazionale ed globale.
Libero Cittadino Pensante 