D’Ambra, al momento dell’arresto, confessò l’assassinio affermando di essere stato spinto da alcune “voci” nella sua testa. Dopo aver compiuto il dramma, scappò subito dalla scena del delitto e vagò per tutta la notte in giro per Napoli. Il giorno dopo si recò poi all’Ospedale “San Paolo” di Fuorigrotta, Napoli, dove venne riconosciuto e bloccato da due agenti di polizia. Sulla vicenda, dai contorni oscuri ed “inquietanti, si sta man mano facendo chiarezza – come i tasselli di un mosaico che, gradualmente, prende forma – consapevoli che non esiste giustificazione alcuna a tale brutalità e violenza e che al responsabile dovrà essere comminata una giusta condanna.
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