La vicenda racconta di un scenario istituzionale e criminale napoletano a dir poco “inquietante”, nel quale i tasselli talvolta ricompongono un mosaico non soltanto illegale, quanto “indegno” di una società civile, tra il “silenzio assordante” di molti, se non di tutti e l’indifferenza delle figure preposte che si traduce nel senso di “impotenza” dei cittadini davanti ad episodi che si svolgono al di sopra delle proprie teste.