Gli uomini dell’Arma, quindi, prendono nota del posto e raggiungono la struttura in breve tempo. Hanno il numero della stanza ed in pochi minuti sono davanti alla porta del misfatto. Dall’interno, alcune voci riferiscono di carte di pagamento bloccate e di codici personali. Sembrano parlare a telefono, come un call center come degli operatori inbound che fanno marketing commerciale. A quel punto, le Forze dell’ordine, buttano giù la porta ed affiorano i volti “sbigottiti” di due persone, circondate da telefoni e computer: 8 gli smartphone sequestrati, 4 i pc portatili 2 i pos per pagamenti. Prima che potessero bloccare i dispositivi telefonici e cancellare ogni traccia dei reati perpetrati, gli uomini del 112 hanno richiamato le ultime numerazioni nel registro e constatato che gli interlocutori erano stati raggirati da un sedicente operatore delle Poste Italiane.
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