Gran Bretagna, “accorato” addio alla regina Elisabetta II: il suo percorso con una mano protesa alla comunità LGBTQ+

Ci ha lasciato così – lo scorso 8 settembre – alla veneranda età di 96 anni, dalla residenza scozzese di Balmoral, la regina Elisabetta II, “The Queen” così com’è conosciuta nella sua terra d’origine ed in giro per il modo. Un nome che è sinonimo di vita, sotto le innumerevoli accezioni e da ogni punto di vista, ispirazione dell’inno britannico “God Save The Queen”. Una figura dalla spiccata personalità, che ha accompagnato il proprio popolo dal trono per ben 70  anni. Una donna carismatica la cui dote maggiore era quella di prendere davvero a cuore le sorti del suo popolo, che annovera: Inghilterra, Scozia, Galles ed Irlanda del Nord, ma soprattutto di prendere “per mano” le sorti dei più deboli e delle minoranze di ogni tipo senza alcun pregiudizio e condividendo negli anni delle lotte di civiltà che hanno portato a risultati insperati.

Circolata la notizia, un arcobaleno ha colorato il cielo tanto sopra Buckingham Palace quanto sopra il castello di Windsor nelle ore più buie, contrapposto allo scenario venutosi a creare quando i toni della Bbc sono diventati solenni ed i giornalisti in diretta hanno cominciato a vestirsi di nero. L’arcobaleno è di tutti ma è anche il simbolo di un movimento che ha visto nella Regina una sovrana attenta ai diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali, trasngender, queer (LGBTQ+).

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