Questa vicenda “testimonia” di situazioni paradossali che, talvolta, possono consumarsi tra le mura domestiche, a danno dei più deboli e – di conseguenza, purtroppo – anche dei bambini i quali “risentono” maggiormente ed in prima persona del “disagio sociale” che può annidarsi nel proprio nucleo familiare d’origine o nel quartiere di residenza. Una “dura” realtà che si trovano, ahinoi, a fronteggiare quotidianamente centinaia di famiglie tra Napoli e provincia, e per le quali lo stato e le istituzioni non hanno ancora fornito dei piani risolutivi che vadano oltre l'”ordinario” servizio sociale.
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