Il “ribaltone”, che fa letteralmente “raggelare” il sangue nelle vene è, però, arrivato poche ore fa quando la ventiduenne zia delle due succitate donne, già fortemente sospettata di aver commesso il reato in concorso, ha ammesso costituendosi in questura di essere stata l’autrice dell'”insana” malefatta, la quale avrebbe potuto avere degli strascichi ancora più lesivi ai danni delle nipoti. L’attenzione degli investigatori si era già incentrata su di lei e, dopo essere stata lungamente interrogata, in presenza del proprio legale, non ha potuto negare dinanzi le prove evidenti rappresentatele.
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