Partendo dal presupposto che tutte le opinioni siano “rispettabili” in quanto tali, qui non si vuole – è ben inteso – prendere le parti di uno o dell’altro contendente, bensì il fine ultimo dello scrivente è quello di ristabilire la verità dei fatti in base al reale susseguirsi di eventi e dei rispettivi risultati e meriti sportivi. E per fare ciò non si può fare di tutta un’erba un fascio ed affermare, come ha fatto Criscitiello, che tutti i beneventani sono ignoranti e non hanno tradizione calcistica, bensì occorre fare nomi e cognomi e i dovuti “distinguo” al fine di muovere una critica “costruttiva” ed orientata ad un miglioramento della situazione corrente e non, come in questo caso, unicamente distruttiva e per giunta non corroborata dai fatti. Non ci resta che stendere un velo pietoso e di “rimandare” al mittente il veleno sputato – e con tutta probabilità dettato dalla propria “malafede” – su un’intera piazza calcistica la quale, fino a prova contraria, ha assaporato per ben 2 volte la Serie A negli ultimi 5 anni, cosa che Avellino non fa dalla stagione 1987-1988, ovvero da 34 anni suonati!
Libero Cittadino Pensante 