Nello specifico, anche se regolarmente iscritta alla Camera di Commercio, la “commerciante” aveva occupato la succitata proprietà del Comune senza alcuna autorizzazione. E la cosa più “aberrante” ed, al contempo, allarmante è che la predetta fuorilegge si sia rivolta non alle autorità – per le licenze del caso – ma ad una seconda donna, una sessantaduenne nientepopodimeno autoproclamatasi “padrona” del suddetto stabile.
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