Camorra, Afragola. “Scacco” al clan Moccia: tutti i nomi degli arrestati nella maxi retata

I “comandi” impartiti dalla cella dei fratelli Moccia e del cognato Filippo Iazzetta:

“‘O sistema” era in grado di trasferire messaggi anche dall’interno delle mura della casa circondariale di destinazione. È quanto emerge dall’attività investigativa espletata dai militari. In particolare, le indagini hanno consentito di acquisire gravi indizi circa l’esistenza e l’operatività dell’organizzazione mafiosa, strutturata verticisticamente ed organizzata su diversi livelli di comando e di competenza territoriale, capeggiata dai fratelli AngeloLuigi ed Antonio Moccia e dal loro cognato Filippo Iazzetta, i quali, sebbene si trovassero già in stato detentivo e i citati Angelo e Luigi si fossero da tempo trasferiti nella nella Capitale, avrebbero veicolato ordini agli affiliati, a vario livello a loro subordinati, anche promuovendo all’occorrenza specifici reati fine, perpetrati sia dai vari sottogruppi territoriali costituenti l’ala militare della cosca, sia da imprenditori attivi nel settore del recupero degli olii esausti di origine animale/vegetale di tipo alimentare e degli scarti di macellazione, nonché nei grandi appalti ferroviari e dell’alta velocità, cui avrebbero “imposto” delle direttive e fornito ingenti provviste derivanti dall’accumulazione illecita, nel tempo, di ingenti capitali.

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