La pista “più” calda è quella del racket di Pasqua. In occasione delle principali festività religiose, infatti, i clan camorristici passano a “riscuotere” presso i negozi, cogliendo l’occasione di unire l’utile del danaro al dilettevole degli auguri cristiani. Chi si sottrae a questo meccanismo, però – solitamente – viene “taglieggiato” e fatto oggetto di vendette o ritorsioni e questo per i malavitosi “non conviene”, infine, a nessun commerciante.
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