Camorra, Caivano. Attentato alla chiesa di don Maurizio Patriciello. Dalle intercettazioni il diktat del boss Pasquale Landolfo: “Uccidiamoci tra di noi ma la chiesa è sacra”

Le intercettazioni

Il gruppo è infatti convinto che entrambi i gesti siano stati eseguiti dai rivali affiliati al clan Mormile. Sono furiosi e pensano di attuare ritorsioni. “Mettere una bomba sotto la chiesa di quello no! – si evince dall’intercettazione – Sono stati loro. Io gli manderei una lettera dicendo che qui non esiste proprio, poi contro la Chiesa… Uccidiamoci tra di noi, ma la Chiesa è sacra”. E ancora: “Bisogna in qualche modo punirlo: ci vogliamo mettere un po’ addosso a questo?”. Pasquale Landolfo progettava di ammazzare 3 persone legate al clan rivale per un “regolamento di conti” in relazione ad un duplice tentativo di omicidio nei confronti dei suoi. A tale scopo, aveva convocato un uomo vicino ai Mormile chiedendogli di attirare i tre in una trappola: in cambio avrebbe avuto salva la vita. Prima dell’ulteriore “agguato”, però, è arrivato il blitz dei carabinieri i quali hanno messo a segno degli arresti “eccellenti” in un’operazione di grande prestigio dal punto di vista del “peso” mediatico relativo al sistema delle Forze dell’ordine.

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