La sentenza
Secondo il giudice – pur non essendovi indizi attestanti l’acclarata partecipazione al contesto associativo – la cospicua quantità di cocaina (100 gr circa), nonché la presenza di bilancini di previsione e la molteplicità di sim card e telefonini caduti in sequestro presso l’abitazione dell’arrestato, erano esemplificativo indice della rete di spaccio sottesa alla detenzione dello stupefacente nonché a evidenziare i legami con un contesto criminale di riferimento più ampio. Ciononostante, non accogliendo la tesi del PM che aveva richiesto la custodia in carcere, il GIP ha parzialmente “rivisto” l’impianto accusatorio confermando la richiesta della difesa sottese all’applicazione della misura meno afflittiva degli arresti domiciliari.