L’auspicio è che le decisioni – a tutti i livelli, dal regionale al nazionale – vengano assunte, in prima istanza, nel rispetto del diritto alla salute pubblica e della sicurezza dei luoghi, ma anche nel segno di una rinnovata coscienza etica che non “getti nella mischia” i ragazzini in nome di un diritto allo studio, che mai come adesso, può prediligere altre forme che non siano in presenza, quali ad esempio la modalità online a distanza.
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