Da non trascurare, infine l’incombente ma “onnipresente” minaccia della camorra, che già si “sfrega le mani” per azzannare la preda – così come avvenuto, sotto la voce “calamità” – a seguito della del terremoto dell’Irpinia del 1980, nel quale la fetta maggiore fu indebitamente sottratta proprio dalla malavita mediante “infiltrazioni” negli enti pubblici e manipolazioni di appalti pubblici e commesse interrelati alla ricostruzione post sismica. Alle istituzioni, anche all’occhio attento dell’opinione pubblica locale e nazionale, il compito costante di “vigilare”, senza mai abbassare la soglia di attenzione, su una questione di “vitale” importanza soprattutto nell’ottica di un rilancio dell’economia del Mezzogiorno, che faccia da traino per l’intera nazione.
Libero Cittadino Pensante 