Infine, Afragola, “piomba” – nuovamente – nel buio e nel “torpore” dei tempi peggiori, con una forte paura che “attanaglia” i cittadini anche per il disbrigo delle più semplici commissioni quotidiane, come l’acquisto del pane da parte delle massaie o il pagamento delle utenze da parte degli utenti. Si teme molto per l’incolumità e dei propri figli e si preferisce – quasi sempre, se non strettamente “necessario” – non uscire. Un clima “asfittico” e nefasto di disfattismo le cui responsabilità sono da ricercarsi nell’assenza totale dello stato e nelle istituzioni a dir poco carenti e negligenti.
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