La “robusta” refurtiva comprende 7 computer e 6 stampanti. La denuncia del furto è stata esposta – stamane – dai medici responsabili della predetta infrastruttura sanitaria, appena resisi conti del misfatto. Già dalle prime verifiche, è emerso che i malintenzionati non abbiano potuto accedere alla stanza dove sono custoditi i vaccini, a causa della presenza di una porta blindata.
È stata – altresì – controllata l’integrità delle informazioni memorizzate sui server regionali, inerenti i dati sensibili dei cittadini vaccinati. Dalla suddetta sede “tuonano” indignati:
“Questo furto è un danno per l’intera collettività. Gli hub sono strutture al servizio delle comunità in cui sono inserite, per questa ragione la notizia di questo furto è ancora più avvilente.”.
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