Il predetto rappresentante istituzionale – tenuto conto dei recenti fatti di cronaca che hanno fatto salire Caivano agli onori della cronaca – si è, appunto, concentrato su: la stesa di luglio; il raid incendiario ai pulmini dell’associazione, operante proprio nel Parco Verde, “Un’infanzia da vivere” ed il ritrovamento del cadavere del ventiduenne Antonio Natale. Caivano è in costante emergenza criminalità, ma il massimo vertice del suddetto ente comunale ha delle proprie precise convinzioni:
“Lo Stato deve essere presente. Non deve essere presente solo in termini di repressione. Quello è fondamentale. Bisogna reprimere e mandare nelle patrie galere chi commette atti illeciti, chi fa spaccio, chi infonde miti che prima o poi fanno la fine di Antonio. Noi collaboreremo come abbiamo sempre fatto, ma non basta. Serve che i ragazzi siano orientati 24 ore su 24 alla scuola della legalità.”.
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