Tra gli accusati, figurano anche Aniello Aversano un assistente capo della polizia penitenziaria a Santa Maria Capua Vetere – e Giorgio Spina, un caporalmaggiore dell’esercito in servizio presso la caserma di Maddaloni.
Per gli inquirenti: Fatone; Aversano e Spina hanno ricoperto il ruolo di intermediari dei rapporti corruttivi. Per loro, sono scattati i domiciliari. È stato accertato che – tra la fine del 2020 e la prima metà del 2021 – i due agenti della polizia penitenziaria Errico Spena e Maurizio Russo vennero sorpresi – in flagranza di reato – all’interno degli uffici di una sigla sindacale, mentre intascavano 8mila euro. Secondo quanto riportato in un comunicato stampa – diramato in data odierna – a firma del procuratore di Napoli Giovanni Melillo:
“Gli elementi indiziari acquisiti depongono nel senso di una estesa ramificazione dei contatti corruttivi e delle complicità rilevanti per l’illecito condizionamento delle procedure concorsuali”.
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