Intanto, la famiglia del compianto Antonio si è “rinchiusa”: nel dolore; nella disperazione e nella preghiera con decine di messaggi di cordoglio, pervenuti proprio ai familiari, da parte di parenti ed amici.
Infine, la comunità caivanese è profondamente “scossa” dall’accaduto, stanca di veri e propri “abomini” che vengono operati sul territorio, in barba a qualsiasi sana concezione di vita e di coscienza. Il contesto è degradato, per non dire “disastrato” e – in tale scenario – la criminalità organizzata “attecchisce” e prende il largo come una nave da crociera in un mare piatto. I proclami dei politici non servono ad un emerito “niente”, se i risultati sono questi. Così, ci si sforza di “farsi i fatti propri” e di “dimenticare in fretta” sulle note di un celebre luogo comune napoletano, che non dispiace affatto alla classe dirigente locale: “Addà passà ‘a nuttata!”.
Libero Cittadino Pensante 