Ed è proprio quanto accadde – nel 1998 – con l’omicidio, avvenuto a Casoria, di Vincenzo Siervo, generale dei Mazzarella, il cui carnefice viene indicato come Mauro Franzese, esponente di rilievo del clan Moccia di Afragola.
La “tregua non armata” tra gli stessi Mazzarella e l’Alleanza di Secondigliano – quest’ultima in rapporti di amicizia con lo stesso gruppo afragolese – fu, pertanto, bruscamente “interrotta” dall’uccisione della predetta figura di riferimento dei Mazzarella, che inaugurò una stagione di “contrapposizione armata”.
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