SECONDO TEMPO:
I due allenatori non effettuano cambi ad inizio ripresa, per cui le due squadre contrappongono le medesime formazioni che si sono affrontate nella prima frazione di gioco.
La Casertana mostra un altro “piglio” – molto più combattivo ed “arrembante” – ed al 49′ va alla conclusione con Chinappi, con una traiettoria “insidiosa” che sfiora il palo alla sinistra di Cappa.
Al 59′ si rende protagonista Maresca, il quale fa tutto da solo e – a seguito di una progressione centrale “tambureggiante” – scaglia il pallone fuori dallo specchio della porta.
Questa fase di gioco si contraddistingue per le ripetute interruzioni per qualche fallo di troppo,
e la formazione di Vincenzo Maiuri inizia a “protestare” per il tempo perso.
La “svolta” arriva al 63′: Vacca entra in area e viene atterrato; per l’arbitro Leonardo Tesi ci sono gli estremi per il calcio di rigore, poi concesso.
Va evidenziato che – al momento del contatto – in campo erano presenti due palloni (anche la seconda sfera nell’area piccola di Cappa ndr.), ma il direttore di gara se ne è “colpevolmente” disinteressato.
Dal dischetto, si presenta Vincenzo Liccardi che supera Cappa con un tiro centrale per il pareggio.
Neanche il tempo di metabolizzare la rete subita, che – appena due minuti dopo, al 65′ – arriva l’uno-due “micidiale” dei casertani che si portano avanti:
Liccardi conquista palla sulla trequarti; due passi ed “imbuca” un pallone “al bacio” per Mohamed Mansour, che di prima intenzione batte Cappa in controtempo ed insacca.
Poco dopo la mezz’ora, Casertana ancora pericolosa con Monti – il quale da fluidificante di sinistra effettua una discesa impressionante – e serve al centro Sambou che calcia “a botta sicura”,
ma Cappa gli si oppone con un intervento “provvidenziale” che gli nega la gioia del gol.
Durante il lungo recupero (7′ ndr.), c’è tempo anche per l’espulsione di capitan D’Angelo, reo di condotta non regolamentare.
La squadra di casa, infine, si limita a “gestire” il risultato, fino al triplice fischio finale.
Per il Nola, un verdetto troppo “severo” per quanto prodotto sul campo, con la “nota stonata” di un
arbitraggio – a dirla tutta – contrario.