La “sequenza” dell’orrore:
Nel frangente in cui si è consumato il dramma, la vittima era sola.
Il fratello, infatti – dopo aver effettuato un sopralluogo – era già andato via, mentre il lavoratore era rimasto sul posto per effettuare delle verifiche finalizzate alla messa in opera di lavori da attuare nei giorni seguenti.
Per motivi ancora da chiarire, dall’alto controsoffitto dello stabile, si è staccata la pesante plafoniera con un grosso tubo del vecchio impianto di illuminazione a luce neon che ha centrato in pieno Di Bernardo.
Accortosi dello “scricchiolio” del supporto sospeso sul proprio capo e del grave rischio per l’incolumità, con un gesto istintivo, ha sollevato il braccio piegato a protezione della testa.
Nel violentissimo impatto, il vetro del neon, frantumatosi, ha provocato una pioggia di schegge, una delle quale come un’affilatissima “lancia” gli ha trafitto un braccio, recidendo di netto l’arteria brachiale, evento dal quale è conseguita
una “devastante” emorragia.