Fu anche quella la sede in cui furono ricostruite: la più recente conformazione del medesimo gruppo criminale;
le responsabilità del suo vertice assoluto, dei dirigenti e dei relativi “luogotenenti” sul territorio; le modalità di comunicazione tra gli affiliati, anche detenuti; la capillare attività estorsiva ed il racket con tante famiglie ed esercenti ridotti sul “lastrico”; l’imposizione delle forniture per commesse pubbliche e private; la ripartizione tra i solidali, in stato di libertà o detenuti; dei proventi originati dalle suddette attività illegali ed – in ultimo – le infiltrazioni delle propaggini criminali all’interno degli apparati investigativi.