Partendo da queste premesse, Don Maurizio Patriciello – a poche ore dalla rappresaglia che ebbe luogo precisamente nei dintorni della parte centrale delle palazzine ubicate nei pressi di viale Tulipano – sancì la chiusura del campo estivo, un brutto segno in quanto andava a colpire la linfa vitale della società, i bambini, tra il disappunto e l’indignazione di: famiglie; associazioni e genitori.
E proprio lo stesso sacerdote, all’indomani del misfatto, ha ripreso la parola, commentando così l’accaduto – in data odierna – a mezzo social:
“Quello che è successo qui – ha affermato l’ecclesiastico – è l’anticamera dell’inferno, è una vergogna grande come il Monte Bianco.