Editoria, a novembre l’uscita del prossimo libro dell’autore caivanese Giuseppe Bianco

Quest’ultima è la degradazione massima dell’uomo, dove perdono ogni valore la mente e lo spirito, portando così a tacere una delle doti più propriamente caratterizzanti l’essere umano, ovvero la creatività. Uno degli spunti erto a paradigma di riflessione è l’analisi del tempo, del suo inestimabile valore. Nel racconto “Il valzer delle ore perdute” si legge: “C’è sempre tempo fin quando ti accorgi di non averne più”. Non è una visione eraclitea del tempo, ma un desiderio di dare ad ogni attimo della vita un significato e un valore. I personaggi si calano all’interno di undici racconti, i quali seguono un’unica direttrice, quella di approfondire il rapporto tra l’uomo ed i suoi sogni, le sue speranze e le sue paure. Sono racconti a volte crudamente calati nella qualità e che, in alcuni casi, vengono proiettati in una dimensione onirico fantastica, ma sempre pregni di un’umanità che costituisce il fulcro del racconto e un’occasione per la catarsi dalla banalità del nostro tempo. Un testo che in molti lettori attendono, ansiosi di conoscere l’ultimo lavoro della vena letteraria dell’autore napoletano.

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