Casoria, il sindaco Fuccio puntualizza sui profughi in arrivo: “Non siamo razzisti, ecco come sono andate le cose”

Il primo cittadino mette a tacere le polemiche e chiarisce i punti del progetto del Servizio centrale del sistema di protezione dei richiedenti asilo e rifugiati, al quale la città situata a nord di Napoli ha aderito:
“Non mi arrendo al fatto che Casoria, la nostra Casoria, possa essere considerata una città razzista e lascio qui una piccola precisazione utile a sgombrare il campo da polemiche vili quanto inutili, che in queste ore sono state strumentalmente imbastite per speculare su una questione umanitaria, quella dei richiedenti asilo e dei rifugiati sbarcati nel nostro Paese, rispetto a cui lo Stato, per il tramite del Ministero dell’Interno, impone a noi Comuni di collaborare nel percorso di accoglienza e d’integrazione.
Vorrei innanzitutto precisare che l’adesione al progetto del Servizio centrale del sistema di protezione dei richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) non è di oggi ma risale a ben quattro anni fa, al 2013, e che la prosecuzione di tale progetto su sollecitazione del ministero dell’Interno porta a Casoria una serie di benefici ed agevolazioni sul piano sia amministrativo-contabile che pratico-organizzativo, evitando – in buona sostanza – che la città diventi un luogo dove ospitare migranti nella fase di prima accoglienza ed evitando in questo modo un’ondata molto più massiccia di immigrazione disorganizzata che, quella sì, avrebbe potuto procurare qualche problema alla collettività. Si tratta di un progetto in partenariato con il privato sociale, in cui il comune non sborsa un euro.
Spero che ora si possa pensare, con il contributo di tutti, al bene di Casoria e alle questioni, tutte serie e complesse, che abbiamo davanti”.

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