Il ministro inoltre, ha posto l’accento sul fabbisogno residuo di incenerimento illustrato nel decredeto, facendo riferimento in particolare alle infrastrutture che saranno – a breve – realizzate nella regione e nelle microaree.
Congiuntamente, in base al decreto, le province e le regioni potranno, qualore fosse necessario, richiedere al ministero l’aggiornamento del fabbisogno residuo di incenerimento dei rifiuti. Non rientrano nelle direttive, invece, la produzione e la gestione delle scorie e delle ceneri prodotte dall’impianto. Il ministro infatti sottolinea che “la gestione di tali rifiuti speciali è posta a carico del soggetto gestore dell’impianto ed è sottoposta al libero mercato nel rispetto dei principi di economicità e sostenibilità ambientale”.
Il sindaco di Acerra, Raffaele Lettieri, ha più volte dichiarato di essere contrario all’utilizzo dell’incenerimento dei rifiuti; proprio qualche giorno fa il primo cittadino chiedeva un incontro con il ministro Galletti: “Avevamo già detto alla Regione che siamo contro questa decisione dell’ampliamento dell’inceneritore di Acerra, ora apprendiamo che il verdetto del Ministero è di contrarietà. Rispetto all’incremento della raccolta differenziata e della sua qualità la Regione prevede un inspiegabile aumento dei rifiuti da bruciare”.
Sulla questione dell’inceneritore si è espresso come segue: “Quanto programmato dalla Regione per il termovalorizzatore di Acerra non ci trova d’accordo. Sarò in prima linea, insieme a tutti i miei concittadini per impedire che ciò si realizzi. Acerra si opporrà e lo impedirà. Alle nostre perplessità sull’impianto, si uniscono adesso anche i rilievi del Ministero dell’Ambiente. Rappresenteremo le criticità della comunità acerrana, già fatte presenti alla Regione, anche allo stesso Ministero”.
Lettieri conclude con una richiesta: “Ribadiamo, inoltre, che attendiamo ancora un piano per le bonifiche, in particolare di quei siti indicati nell’Accordo Operativo per il Comune di Acerra dell’agosto 2009”.